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Generazione X

Posted on Mar 5, 2018 in vita


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Generazione X è una locuzione diffusa nel mondo occidentale per descrivere la generazione di coloro che, approssimativamente, sono nati tra il 1960 e il 1980 Fa seguito alla generazione del baby boom I confini demografici esatti della Generazione X non sono ben definiti e dipendono di volta in volta da chi usa questa parola, dove e quando. Il termine è utilizzato nella demografia, nelle scienze sociali, e nel marketing, sebbene sia più comune nella cultura popolare. L’influenza di questa generazione sulla cultura pop iniziò negli anni ottanta e ha avuto il suo culmine negli anni novanta.

Storicamente la Generazione X è inquadrata nel periodo di transizione tra il declino del colonialismo, la caduta del muro di Berlino e la fine della guerra fredda. Un’altra caratteristica prevalente nell’individuare gli appartenenti a questa generazione è la riduzione delle nascite tra il 1964 e il 1979, conseguente al Baby Boom tra il 1945 e il 1963. Una “generazione invisibile”, piccola, inserita nella ricostruzione attuata dai figli del Baby Boom, che gli valse il titolo di “X”, a rappresentare la mancanza di un’identità sociale definita.

Una volta giovani adulti, la Generazione X raccolse l’attenzione dei media tra la fine degli anni ottanta e l’inizio degli anni novanta, guadagnando la reputazione stereotipata di apatici, cinici, senza valori o affetti.

In aggiunta, la Generazione X è conosciuta come una delle generazioni più intraprendenti e tecnologiche della storia americana ed europea e a loro si deve in gran parte l’espansione di Internet. La stessa Wikipedia nasce per iniziativa di persone appartenenti a questa generazione.

Storia

Origini

Il termine “Generazione X” fu usato anche per un grande fotoreportage di Robert Capa, Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger ed altri fotografi della Magnum Photos. L’intenzione era quella di documentare nel 1953 la vita dei giovani tra i venti e i venticinque anni che avevano vissuto la seconda guerra mondiale. Successivamente il termine fu usato nel 1964 in uno studio di Jane Deverson sulla gioventù britannica. Deverson condusse una serie di interviste con gli adolescenti del periodo. Lo studio rivelò una generazione di adolescenti che “dormono insieme prima del matrimonio, non credono in Dio, disprezzano la Regina e non rispettano i genitori”. Deverson raccolse i risultati del suo studio in un libro. Comunque, il termine Generazione X venne usato per descrivere i primi punk inglesi per sottolineare il loro nichilismo, il rifiuto dei valori della generazione precedente e la sensazione di essere una generazione perduta, inutile per la propria società.

Rapporto con la società

La Generazione X è generalmente identificata dalla mancanza di ottimismo nel futuro, dallo scetticismo, dalla sfiducia nei valori tradizionali e nelle istituzioni. Dopo la risonanza della Generazione X nella cultura popolare e l’avvento dei Nirvana e della musica grunge, il termine è stato esteso a sempre più persone, nate dopo il Baby Boom e a volte prendendo anche l’appellativo di “generazione MTV“. Con la commercializzazione del termine e la sua risonanza a livello mondiale, questa definizione è diventata sempre più oggetto di stereotipi e luoghi comuni sull’apatia di questa generazione.

Il rapporto della Generazione X con la religione è complesso. Molti sono indifferenti alle tematiche religiose. Altri diventarono atei per marcare la distanza dalla religione e dai valori dei loro genitori e della società in generale. Altri ancora sono religiosi, ma credono in una forza suprema (deismo) non rappresentabile in Dio o in altre divinità convenzionali. Caratterizza comunque la Generazione X questa assoluta assenza di dogmatismo.

La Generazione X crebbe durante la guerra fredda e gli anni di Ronald Reagan negli USA. Assistettero al collasso dell’Unione Sovietica e alla consacrazione degli Stati Uniti d’America come unica superpotenza mondiale.

“La sola analisi demografica mostra come quella «X» sia una generazione se non proprio schiacciata, quantomeno cresciuta all’ombra dei Baby boomers la quale, essendo numericamente più consistente, ha finito per imporre – grazie anche a un significativo aumento della longevità – la propria visione del mondo e la propria centralità negli assetti di potere. La Generazione X, insomma, sarebbe una generazione per certi versi ‘invisibile’, priva di un’identità sociale e culturale definita e costantemente esposta al rischio di subalternità rispetto alla precedente.


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