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Il forlivese della Ducati centra in volata la vittoria nel GP iniziale della stagione precedendo Marc e Valentino. A terra Lorenzo, 4° Crutchlow, 5° Petrucci

 

18 MARZO 2018 – LOSAIL (QATAR)

 

condiviso da    gazzetta.it    di    Massimo Brizzi 

Stavolta non mi scappi! Dopo tre secondi posti di fila finalmente Dovizioso riesce a domare la pista di Losail e conquistare la vittoria nel GP inaugurale della stagione: successo perentorio, che conferma la supremazia della Ducati su un tracciato a lei congeniale e ribadisce che il livello ostentato nel 2017 dal forlivese non era episodico ed è destinato a perdurare. DesmoDovi si impone in rimonta dal 5° posto in griglia, piegando in volata Marquez che ci ha provato fino in fondo, ma come in Austria e Giappone l’anno scorso si è dovuto arrendere sul filo di lana dell’ultima curva: secondo, ma che show.

Dovizioso impone così una superiorità emersa in modo palese già nelle prove, anche se non suffragata dall’acuto in qualifica, e inizia la stagione nei panni della lepre. Ci sono le premesse per un’altra grande annata e rinnovare il duello con Marquez, che ha a disposizione una Honda nettamente migliorata e che, da indole, ci prova sempre fino in fondo.

Ottimo podio per l’immarcescibile Rossi, fresco di firma fino al 2020 con la Yamaha, a completare le festa italiana e impreziosire uno spettacolo che pare promettere grandi pagine per tutta la stagione.

CHE SPETTACOLO — Dovizioso prima usa il passo felpato per risalire dal nono posto nelle fasi iniziali, poi accelera la falcata fino a passare Zarco e ritrovarsi al comando con Marquez alle spalle, scena molto gettonata nel 2017.

Marc è un mastino, di quelli temibili da avere alle spalle, soprattutto quando la bandiera a scacchi si avvicina, ma Dovi è sufficientemente scafato per reggere. L’attacco dello spagnolo arriva all’ultima curva, ma Dovi tiene, si butta all’interno e ha l’abbrivio sufficiente per restargli davanti in rettilineo dove contro la cavalleria della Ducati c’è poco da fare. Trionfo da cuore in gola. Applausi a entrambi.

VALE REGGE — A podio un eccellente Rossi che parte bene, subito 4°, infila rapidamente Pedrosa e Marquez e si mette a lungo in scia a Zarco prima di mollare sul finale. In prospettiva Vale è sempre una garanzia di rendimento elevato e pare esserci anche se, fra pretattica (o bluff) al sabato e una Yamaha ondivaga che fa risalire Vinales (6°) dopo un avvio raccapricciante, non si capisce esattamente quale sia l’esatta qualità del mezzo. Quarto Crutchlow, a conferma della bontà della Honda, e 5° Petrucci che dopo la prima fila e un buon avvio termina in calo una gara che pareva promettere meglio per il passo mostrato dal ternano nel week end.

LORENZO NELLA SABBIA — Inizio di stagione da dimenticare per Lorenzo: il maiorchino, mai brillante nel week end, cade a metà gara quando era nelle retrovie, confermando tutte le costanti difficoltà di adattamento alla Ducati. Amarezze anche per Rins, ben più competitivo di Jorge, che si sdraia quando era 6° a ridosso dei primissimi: per la Suzuki, che piazza Iannone solo 9°, davvero un peccato in un week end in cui ha mostrato bei progressi.

 

Pedrosa non festeggia adeguatamente il suo 200° GP: 7° posto e una condotta da gambero, esattamente come Zarco (8°), che ha brillato finche la gomma ha tenuto per poi mollare di schianto. 11° Aleix Espargaro con l’Aprilia, ai margini della top-10, e 12° Morbidelli, bravo all’esordio nella categoria con la Honda Vsd. Nel gran ballo dei cinque debuttanti il migliore è lui: obiettivo centrato.

 

LA GARA — La gara inizia con un vento freddo che fa abbassare le temperature, fattore in più da considerare in una corsa già ricca di elementi di variabili come la sabbia e la luce dei riflettori.

 

Tutti optano per una combinazione di gomme media anteriore e soft al posteriore tranne Petrucci (doppia soft) e Pedrosa (hard-soft).

 

Al via la spunta Zarco, che precede le Honda di Marquez e Pedrosa, con Rossi 4°, Petrucci 5° e Dovizioso 9°. In rettilineo il gruppo si apre a ventaglio, come una volata dei 100 m olimpici, ma il gruppo non si grana. Pochi scossoni nei primi giri, con Rossi che al 6° giro è già secondo e Dovizioso che all’8° giro è quarto con duplice sorpasso a Crutchlow e Petrucci.

 

Fino a metà gara si corre a vista, poi il Dovi rompe gli indugi e mette nel mirino Zarco. Rins si sdraia quando era 6° e Petrucci arretra.

 

Si arriva agli ultimi 5 giri, quelli cruciali per la tenuta della gomme, e Dovi affonda: sulla sua staccata a Zarco si infilano anche Marquez e Rossi, con il francese che deve cedere. È la scossa: DesmoDovi prova a prendere il largo, ma Marquez lo insidia fino in fondo. Fino alla staccata finale, quando lo spagnolo si arrende. Ancora una volta. Primo round all’italiano, ma il match pare lungo, emozionante e combattuto.

 

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Il forlivese della Ducati il più veloce della prima sessione a Losail: precede Vale di 61 millesimi e Marquez. Poi 4° Iannone e 5° Lorenzo. In Moto2 e Moto3 ok Baldassarri e Bastianini. Frattura al polso per Tatsuki Suzuki del team Sic 58

 

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Se la Ducati voleva fornire un esempio del suo livello di competitività in Qatar c’è riuscita in pieno.

Il primo squillo della stagione 2018 della MotoGP, infatti, è di Andrea Dovizioso che segna il miglior tempo nelle Libere1 sulla pista di Losail, dove scatta il mondiale.

Con il crono di 1’55″366 il forlivese piazza la sua Desmosedici davanti alla Yamaha M1 di Valentino Rossi, staccato di 61 millesimi.

 Suggello tricolore per una mattinata di lavoro che ha visto brillare i colori italiani in tutte e tre le classi.

A SEGUIRE — Alle spalle della coppia italiana ecco Marquez (Honda Hrc), 3° a 0″377, poi ancora tricolore, con il 4° tempo di Iannone (+0″517), in ascesa con la Suzuki, e Lorenzo (Ducati), che dopo aver penato un pochino con la imbottiture del sellino della sua moto è 5° a 0″522.

Tempi da prendere con le molle, perché l’orario diurno di questa sessione non coinciderà con quello della gara (ore 17 italiane, le 19 locali), ma comunque indicativi per sensazioni e affiatamento con le moto.

I DIECI — Completano i dieci: 6° Zarco (Yamaha Tech 3) a 0″577; 7° Crutchlow (Honda Lcr) a 0″623; 8° Rins (Suzuki) a 0″631; 9° Petrucci (Ducati Pramac) a 0″710 e 10° Rabat (Ducati Avintia) a 0″745. Scivolate senza conseguenze per Pol Espargaro (curva 4) e Alvaro Bautista (curva 7).

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